Brano: [...]i trovo in galera, e con esso molte privazioni, ma certo non sono le privazioni che ci abbattono; è da esse che s’impara ad essere forti, e a conoscere la vita sotto tutti i suoi aspetti. Sì, i sacrifici per una idea è la più alta formula che l'io umano possa raggiungere ». E in una lettera del 7.1.1936, alla madre: « Cara mamma, [...] nella tua mi parli di destino, ed io feci uno studio su questa parola, certo nel limite della mia intelligenza. Secondo me il destino in parte lo facciamo noi e in parte lo fanno i nostri simili — cioè gli uomini ».

Bibliografia: Le donne recluse nel carcere di Perugia, a cura di Mario Mammucari e Anna Miserocchi, Quaderni dell’A.N.P.P.I.A., Ed. La Pietra, Milano 1980; Remo Scappini, Da Empoli a Genova (194345), La Pietra, Milano 1981.

Orientale, Fronte

Per Fronte orientale senza ulteriori specificazioni si intende il Fronte russotedesco, visto dalla parte della Germania (v.). Questa, nel corso della Prima come della Seconda guerra mondiale, dovette dividere le proprie forze tra due fronti, quello orient[...]

Brano: [...]ora noi operiamo da una posizione di debolezza e siamo destinati a fallire. Prima o poi, saremmo tentati di ricorrere alla forza delle armi per imporci. [...] Perciò dico: non costruiamo più bombe atomiche. E a questo punto sento una domanda: che cosa ne pensano gli altri scienziati? Certi dicono che dobbiamo avere una libera scienza, una scienza forte, perché questo ci renderà potenti e ci permetterà di combattere meglio altre eventuali guerre. Secondo me questo è un grande errore; è una voce che non voglio udire, così come non voglio udire quegli scienziati che dichiarano: "Diamo le bombe all’Onu, che farà da gendarme mondiale, e poi torniamocene a studiare". Sono false soluzioni, lo comincio a credere che il progresso vero appartenga a un futuro molto più lontano di quanto pensassi.

È scoraggiante anche l’idea di eliminare

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